di Patrizia Varetto
Nel corso del tempo i gusti di chi viaggia sono cambiati.
In passato la vacanza di charme era legata indissolubilmente al Grand Hotel. Più lussuoso, mastodontico e noto l'Hotel, più elitaria la vacanza, non tanto e solo nella sua reale sostanza ma nella percezione. Si arrivava carichi di bagagli, disposti a sottoporsi a tutti i riti imposti dal luogo: cambi d'abito più volte al giorno, partite a tennis, il cocktail con sottofondo da piano bar.
Non che non fosse affascinante la vita al Grand Hotel, un microcosmo di varia umanità dove era anche possibile fare incontri interessanti, ma oggi quel mood appare polveroso. Roba passata: il vento tira in un'altra direzione.
Di questi tempi, il Grand Hotel ha decisamente meno fortuna. Con i suoi protocolli di maniera, attira prevalentemente le nuove borghesie dei Paesi dell'Est o i ricchi turisti orientali. Un pubblico nella maggior parte impreparato culturalmente e per il quale l'idea del bello coincide con quella del lusso.
Chi ha gusti davvero raffinati fa altre scelte. Sempre di più si impone una tendenza orientata verso alternative in cui convivono bellezza, silenzio, discrezione, intimità.
Conventi e antichi manieri trasformati in bed & breakfats, casolari e trulli riattati magnificamente, dimore storiche e ville padronali immerse nel verde. Sistemazione che hanno conservato intatto il loro fascino originario e che hanno anche il pregio di essere più economici dell'Hotel di lusso.
In Italia sono circa quarantamila le strutture con meno di venti stanze che offrono un'ospitalità più “a misura” e di qualità elevata. E' possibile trovarne ovunque: città d'arte, mare, colline, monti.
Soluzioni interessanti sono reperibili sul nuovo sito charme-online.net. La scelta proposta è ampia e verificata. Reca, a garanzia, la firma autorevole di Gianni Farneti fondatore della rivista Gulliver e autore di guide turistiche.
Se non amate navigare in rete potete comunque cercare in libreria una delle tante guide cartacee alle dimore di charme.