di Mimmi Biondo
C’è uno spicchio di Toscana, stretto tra Umbria, Marche ed Emilia, che non gode della meritata notorietà del resto del suo territorio: stiamo parlando dall’Alta Valle Tiberina, in provincia di Arezzo. Passando frettolosamente per la E 45, la superstrada Orte/Cesena, il panorama non appare tra i più esaltanti: capannoni industriali, paesotti anonimi. Ma questa è la riprova che non ci si deve fermare alla superficie. In realtà, basta allontanarsi di qualche chilometro dal fondo vallee si trovano dei luoghi magnifici di arte e natura. Potete fare base o ad Anghiari o a SanSepolcro, che si fronteggiano sulle coste opposte della valle. O anche neinumerosi e deliziosi agriturismi sui colli. Anghiari si erge sospesa sulla pianura. E’ la città della famosa battaglia dell’affresco di Leonardo da Vincial Palazzo Vecchio di Firenze, andato perduto, per i motivi tecnici ben spiegati al museo di Anghiari. La battaglia si svolse tra Fiorentini e Milanesi nel 1440 e fu la battaglia più incruenta della storia: infatti, ci fu un solo morto, ma solo perché cadde da cavallo e fu calpestato.Il paese ha un nucleo medievale fortificato, bello, ben tenuto e panoramico, e una parte più recente caratterizzata da una via dritta e in discesa, che, senza soluzione di continuità, uscendo dal paese, attraversa tutta la valle fino a San Sepolcro. A questo proposito, una divertente leggenda racconta che in cima alla via aveva la bottega un bottaio. Questi stava lavorando all’interno di una botte tenuta dal suo garzone; gli diceva passami il martello, dammi i chiodi, la raspa,l’ascia... Quest’ultima richiesta fu equivocata dal garzone, che l’intese come“lascia” e lasciò, con il risultato che il povero bottaio rotolò fino a contrada Santa Fiora, alle porte di San Sepolcro. Un altro aspetto particolare è il monumento a Garibaldi nella piazza delMunicipio. L’Eroe dei Due Mondi è ritratto nella fatidica enunciazione “O Roma o morte”, mentre indica con il dito, verrebbe naturale supporre, la direzione da prendere per giungere nella futura capitale. E invece no! Indica la direzione opposta.
Oltre la pianura si trova la cittadina di San Sepolcro, che dette i natali a Piero della Francesca.Al Museo Civico si trovano diverse sue opere tra cui La Resurrezione. Per nostra fortuna tale opera venne risparmiata dai bombardamenti alleati, grazie alla cultura del comandante Clarke, che sapeva della sua esistenza in San Sepolcro e non volle rischiare di distruggerla. La cittadina è vivace e ricca di belle chiese e bei palazzi, che testimoniano la sua importanza e ricchezza nei secoli passati.
Quello che vi lascerà incantate, però, sono i minuscoli borghi medievali, turriti e circondati di mura, in cima a colline verdissime, pieni di silenzio e pace, sparsi nelle colline tra Anghiari, Arezzo e l’Umbria: MonteSanta Maria, Lippiano, Citerna... e girando per strade secondarie troverete pievi, casali, tutto un tessuto di insediamenti rurali uno più bello dell’altro. E girovagando, non mancate di capitare a Monterchi, in cui si trovala celeberrima Madonna del Parto di Piero dellaFrancesca, ora collocata in un apposito museo.